Pressofusione in alluminio

La scelta della miglior politica di manutenzione per la pressofusione

Ogni azienda ha le proprie criticità, priorità e dimensione competitiva. Questa si traduce in margini diversi, clienti con esigenze e tempistiche differenti e quindi è impossibile consigliare una sola strategia che sia valida per tutti…

Nel settore della pressofusione, in particolare nello stampaggio, spesso si preferisce l’intervento a guasto perché si crede costi meno di altre strategie manutentive.  Questa convinzione è basata sul fatto, ad esempio, che il magazzino ricambi sia tenuto a livello basso.

Tuttavia, al momento della rottura il tempo di fermo impianto, in caso di intervento a guasto, è molto più lungo rispetto al breve fermo che avremmo avuto con una manutenzione organizzata (preventiva) o addirittura predittiva: basti pensare a un’eventuale indisponibilità del personale – ad esempio per fermo notturno- e ai tempi tecnici per reperire le parti di ricambio. 

Per continuare a servire adeguatamente il mercato, le aziende che scelgono la politica di manutenzione a guasto normalmente prevedono scorte di sicurezza di prodotti finiti o semilavorati più alte rispetto a quelle che invece si affidano ad altre politiche manutentive. Tutto questo si traduce in fermi più lunghi, maggiori magazzini, maggior prodotto immobilizzato e quindi maggiori svantaggi e costi.

Come fare quindi per uscire da questa incertezza?

La risposta è fatta da tre lettere: TPM – Total Production Maintenance

Si tratta di una mitologia finalizzata alla ricerca del miglior sfruttamento di impianti, macchinari e risorse per la pressofusione in alluminio ma non solo.  L’obiettivo è la minimizzazione dei costi, l’aumento della velocità di produzione e, più in generale, il miglioramento della competitività sul mercato. Grazie a questa logica, vengono riviste le scelte delle politiche di manutenzione, definendo la miglior politica di base alle caratteristiche di criticità e di variabilità dei guasti.

Più in generale, la vera essenza della metodologia TPM è la delega delle operazioni di manutenzione al personale operativo. Si tratta di superare la tradizionale suddivisione dei compiti tra addetti alla manutenzione e alla produzione, per creare una competenza condivisa in grado di risolvere i problemi semplici o di media complessità nell’iter della pressofusione di alluminio.

In questo modo si crea un team di lavoro formato, coeso e propositivo che è di sicuro successo per l’azienda.

Le differenze sono molte, tutte a vantaggio dell’azienda che applica il TPM: i tempi di fermo su riducono, il carico sul personale di manutenzione si alleggerisce e la coscienza dell’operatore di macchina è molto più alta, con innegabili vantaggi per tutti.

In sintesi: la produttività degli impianti di pressofusione, la qualità del prodotto pressofuso e la stessa conoscenza della macchina da parte dell’operatore mettono le basi per il miglioramento continuo e l’approccio verso la manutenzione di tipo migliorativo.

Fonte: Costruire Stampi marzo 2020