Il prezzo dell’alluminio torna a scendere

L’ennesimo posticipo delle sanzioni americane contro l’alluminio russo ha portato ad un’immediata diminuzione del prezzo dell’alluminio. Dopo gli aumenti di ottobre, il mese successivo i prezzi dell’alluminio sono tornati a diminuire. italpres, azienda specializzata nella pressofusione dell’alluminio per la realizzazione di prodotti semilavorati guarda alle  oscillazioni del prezzo dell’alluminio con motivato interesse, consapevole della situazione altalenante che il comparto sta vivendo da qualche anno a questa parte.

Quotazione dell’alluminio: prezzi in continua oscillazione nel 2018

Dallo scorso luglio e fino a novembre i prezzi si sono mossi nell’intervallo tra i 1.970 e i 2.170 dollari a tonnellata. Le cause che maggiormente hanno influenzato questi movimenti sono le incertezze nel commercio internazionale, in particolare tra USA e Cina, e i timori per i problemi finanziari cinesi. Come avviene sempre più spesso, invece, le dinamiche tra la domanda e l’offerta non hanno giocato un ruolo determinante nell’andamento dei prezzi dell’alluminio.

Mentre le sanzioni americane contro il gigante russo dell’alluminio sono state posticipate dal 12 dicembre al 7 gennaio, questa società continua a migliorare i propri profitti e oggi la sua produzione di alluminio primario ha raggiunto 940.000 tonnellate nel terzo trimestre, l’1% in più rispetto all’anno precedente. Anche le vendite di alluminio primario sono aumentate dell’8,1% nell’ultimo anno, così come le esportazioni, cresciute del 4% in ottobre rispetto al mese precedente. Insomma, la società russa sembra stia navigando a vele spiegate nonostante la tempesta delle sanzioni statunitensi sia già all’orizzonte.

Sul fronte cinese, invece, si sono mantenute costanti le esportazioni di allumina nel corso del mese di ottobre. I produttori cinesi hanno esportato volumi di allumina insolitamente elevati nel 2018, a causa di problemi nelle forniture. Come noto, il mercato dell’allumina non sta attraversando un buon periodo, sia a causa dell’interruzione produttiva di alcune raffinerie, sia per lo sciopero degli impianti in Australia occidentale.

Stessa storia anche a Shanghai dove i prezzi dell’alluminio hanno toccato il livello più basso da ottobre 2016, con una discesa peri al 13% dall’inizio del 2018. 

Il 7 dicembre scorso la quotazione l’alluminio è stato venduto a circa 1.961 dollari per tonnellata ma gli operatori sono unanimi nel credere che i problemi di fornitura a livello globale, oltre ai dazi e alle sanzioni americane, serviranno da supporto per arginare la discesa.