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Mercato delle fonderie in Europa: calo dei volumi produttivi e ascesa della Turchia

L'ultimo aggiornamento statistico sul settore delle fonderie in Europa, contenuto nella pubblicazione "The European Foundry Industry 2023" realizzata dalla European Foundry Federation (EFF, in precedenza CAEF) e relativo al 2023, riporta che, nel suo insieme, l'industria di fonderia europea conta 3.847 impianti e impiega oltre 233.600 addetti diretti. La produzione totale ammonta a 14 milioni di tonnellate di getti ferrosi e non ferrosi, con un fatturato che si avvicina ai 44 miliardi di euro.

Le fonderie non ferrose sono maggioritarie in termini di numero, rappresentando il 57% del totale, mentre le fonderie ferrose costituiscono il 43%. Tuttavia, in termini di forza lavoro, le fonderie ferrose impiegano una percentuale maggiore di addetti, pari al 53%, contro il 47% delle fonderie non ferrose.

Nonostante il numero inferiore di fonderie, il settore delle fonderie ferrose è dominante in termini di produzione e fatturato. La produzione di metalli ferrosi copre il 73% della produzione totale, mentre quella non ferrosa si attesta al 27%. Anche nel fatturato, le fonderie ferrose prevalgono con una quota del 60%, rispetto al 40% delle fonderie non ferrose.

L'andamento della produzione europea di getti fra 2006 e 2023: tra crisi, recupero e stabilizzazione

Nel lungo periodo (2006-2023), il volume complessivo della produzione di getti in Europa ha subito una riduzione media annua di circa lo 0.4%, che suggerisce un declino moderato e con significative fluttuazioni annuali influenzate da eventi macroeconomici impattanti come la crisi finanziaria globale del 2009 e la pandemia di COVID-19 del 2020.

Sebbene il valore finale del 2023 (14.423 tonnellate) sia inferiore a quello iniziale (17.147) del 2006, la flessione è relativamente contenuta, con un decremento di circa il 16% nel periodo considerato (quasi 3.000 tonnellate). Il trend complessivo mostra dunque una leggera riduzione, ma non un crollo drastico. I picchi, come nel 2007 (17.613 tonnellate) e nel 2018 (16.705), sono stati seguiti da cali, ma la tendenza generale è stata di stabilizzazione su valori più bassi dopo il 2010.

Negli ultimi anni, i volumi produttivi delle fonderie europee si sono stabilizzati attorno ai 14 milioni di tonnellate di getti, suggerendo una possibile fase di consolidamento post-pandemia, ma senza ritornare ai picchi pre-crisi.

Dinamiche produttive di lungo periodo dei primi cinque produttori europei

Sulla tendenza generale di declino nel lungo periodo della produzione europea, i singoli Paesi hanno avuto un impatto molto diverso: la Turchia ha rappresentato l'elemento positivo, ma le flessioni significative di Germania, Italia, e Francia hanno prevalso, portando a una diminuzione media annuale per l'Europa nel periodo considerato.

  • Con un CAGR del +7.8%, la Turchia ha dimostrato un forte contributo positivo, compensando parzialmente i cali degli altri principali paesi. La sua crescita robusta ha agito come un "punto di forza" per il totale europeo.
  • Germania, Italia e Francia hanno registrato CAGR negativi (Germania: -2.1%, Italia: -2.3%, Francia: -2.5%), contribuendo significativamente alla flessione complessiva. In particolare, la Francia ha evidenziato il contributo negativo maggiore, con un calo più marcato rispetto agli altri.
  • Con un CAGR negativo ma più moderato (-0.5%), la Spagna ha avuto un impatto meno significativo, ma ha comunque contribuito al risultato negativo complessivo.

Complessivamente, nel periodo compreso fra il 2006 e il 2023, il mercato delle fonderie in Europa ha registrato un calo in termini di variazioni percentuali tra i due anni del -16%, influenzato negativamente da Germania, Italia, Francia e Spagna, ma compensato dalla crescita eccezionale della Turchia. In generale, possiamo osservare una divergenza significativa tra quest'ultima e gli altri Paesi.

  • La Turchia emerge come un caso di crescita sostenuta nel periodo considerato con uno sviluppo del +152% (+1,8 milioni di tonnellate).
  • La Germania e l'Italia hanno visto una flessione significativa, con variazioni negative rispettivamente del -29% (-1,6 milioni di tonnellate) e del -30% (-779.000 tonnellate).
  • La Francia ha avuto la flessione più forte in termini di variazioni percentuali tra i Paesi, con una diminuzione del -37% (-884.000 tonnellate).
  • La Spagna ha avuto una diminuzione più moderata -5% (-61.000 tonnellate), suggerendo una performance relativamente migliore rispetto agli altri.

Ranking dei paesi in base ai dati 2023, in termini di produzione

I primi cinque Paesi (Germania, Turchia, Italia, Francia e Spagna) esprimono l'80% della produzione totale europea di getti nel 2023.

La Germania, nonostante una riduzione complessiva importante, rimane il leader del settore in Europa. La Turchia ha visto un'espansione significativa, guadagnando quote di mercato, mentre Paesi come l'Italia e la Francia hanno visto fluttuazioni importanti che le hanno penalizzate nel mantenere ancorata la seconda e la terza posizione del ranking.

La crescita della Turchia è un aspetto interessante, con una rapida espansione dal 2009, che l'ha portata a posizionarsi ora al secondo posto della top 5.

  • Germania: 3.911.700 tonnellate (27% della produzione totale)
  • Turchia: 3.050.329 tonnellate (21% della produzione totale)
  • Italia: 1.861.720 tonnellate (13% della produzione totale)
  • Francia: 1.523.722 tonnellate (11% della produzione totale)
  • Spagna: 1.181.563 tonnellate (8% della produzione totale)

Con 3.912.000 tonnellate, la Germania si conferma il principale produttore di getti in Europa, con una quota significativa del 27% della produzione totale EFF. Nonostante una importante contrazione rispetto agli anni precedenti, la fonderia tedesca riesce a mantenere saldamente la sua posizione di leader nel settore con una distanza importante (quasi un milione di tonnellate) rispetto al secondo produttore europeo.

La Turchia ha mostrato negli ultimi anni un'impressionante crescita, posizionandosi al secondo posto con 3.050.329 tonnellate, pari al 21% della produzione totale. Questo rappresenta una significativa espansione del suo peso nell'industria, consolidando il suo ruolo come un attore in forte crescita nel panorama europeo delle fonderie.

L'Italia, con 1.860.000 tonnellate (13%), si attesta al terzo posto. Le perdite subite nel corso degli ultimi anni sono costate al nostro Paese uno slittamento rispetto alla sua posizione storica di secondo maggior produttore alle spalle della Germania.

Con 1.524.000 tonnellate (11%), la Francia come l'Italia ha perso un posto nella classifica dei primi cinque produttori.

Infine, segue la Spagna al quinto posto con 1.182.000 tonnellate, pari all'8% del totale.

I Paesi rimanenti presentano uno stacco significativo rispetto ai top 5 in termini di volumi produttivi delle fonderie europee. Tra i Paesi minori, la produzione più rilevante è quella della Polonia, con circa 750.000 tonnellate, che si posiziona al sesto posto. Tutti gli altri produttori, invece, si collocano sotto le 500.000 tonnellate.

Confronto tra settore delle fonderie ferrose e non ferrose in Europa

Il mercato delle fonderie in Europa presenta una chiara distinzione tra il settore delle fonderie ferrose e il settore delle fonderie non ferrose, con dinamiche e caratteristiche specifiche per ciascun comparto.

Mentre le fonderie non ferrose sono più numerose, rappresentando il 57% del totale degli impianti europei, è il settore delle fonderie ferrose a dominare in termini di volumi produttivi e fatturato, generando il 73% della produzione totale e il 60% del fatturato complessivo. Questo contrasto evidenzia come le fonderie ferrose tendano a essere stabilimenti più grandi e ad alta capacità produttiva rispetto alle non ferrose, che generalmente operano su scala più ridotta.

Anche la distribuzione della forza lavoro riflette questa distinzione, con le fonderie ferrose che impiegano il 53% degli addetti totali, nonostante rappresentino solo il 43% degli impianti. Questo dato suggerisce una maggiore intensità di manodopera nel settore ferroso rispetto a quello non ferroso.

In un contesto di generale contrazione dei volumi produttivi delle fonderie europee, entrambi i settori hanno dovuto affrontare sfide importanti, ma con impatti diversi. La competizione internazionale, in particolare dalla Turchia, ha influenzato significativamente le dinamiche di mercato in entrambi i comparti, con effetti più marcati per le fonderie ferrose dei paesi dell'Europa occidentale.

 

Fonte: M. Pisanu per In Fonderia – Il magazine dell’industria fusoria italiana