riciclo alluminio pressofusione

Alluminio riciclato nella pressofusione: una risorsa strategica per l'ambiente e l'industria

L'alluminio è una delle risorse più preziose nell'economia circolare, grazie alla sua capacità di essere riutilizzato quasi all'infinito senza perdere le sue proprietà originali. È vero che la produzione di alluminio primario è caratterizzata da un elevato impatto ambientale, con un'emissione media a livello mondiale di circa 16 tonnellate di CO2 per tonnellata di metallo prodotto; in compenso, il metallo ottenuto dalla rifusione di rottami, sia vecchi che nuovi, ha un'impronta di carbonio media di circa 2 tonnellate di CO2 per tonnellata di alluminio recuperato, un valore che migliora in base al mix energetico utilizzato e alla qualità del rottame. Questo rende il riciclo dell'alluminio per pressofusione una vera e propria "banca di energia", essenziale per un futuro sostenibile. È scontato quindi che l'Unione Europea, fortemente dipendente dall'importazione di materie prime, abbia tra i suoi obiettivi l'ottimizzazione della raccolta e del riutilizzo dell'alluminio riciclato per la pressofusione.

L'Italia leader nel riciclo dell'alluminio: numeri e vantaggi

In particolare, l'Italia si distingue per la sua capacità di produzione di alluminio da riciclo: secondo i dati di Assiral, l'Associazione Italiana Raffinatori Alluminio, il nostro Paese ha recentemente prodotto circa 717 mila tonnellate di alluminio riciclato in un anno, superando Germania (473 mila tonnellate) e Spagna (300 mila tonnellate). Considerando che il totale dell'alluminio trasformato in Italia, tra estrusi, laminati e pani per fonderia, è stato lo scorso anno intorno a 1,8 milioni di tonnellate, è evidente il ruolo cruciale del riciclo dell'alluminio nella pressofusione per soddisfare la domanda interna.

I vantaggi del riciclo dell'alluminio sono molteplici e impattano significativamente sia sull'ambiente che sull'economia industriale. La riduzione delle emissioni di CO2 da 16 a 2 tonnellate per tonnellata di metallo rappresenta un miglioramento dell'87,5% in termini di impatto ambientale, rendendo questo processo fondamentale per la sostenibilità della pressofusione dell'alluminio.

Sfide e opportunità per il futuro del settore

Al di là dei progressi compiuti, il sistema di recupero e riciclo dell'alluminio può ancora migliorare. Il recente studio "Le miniere urbane dell'alluminio" realizzato da Duccio Bianchi per CiAl – Consorzio imballaggi alluminio, mette in evidenza che circa il 40% dell'alluminio presente nei rifiuti urbani non viene in effetti recuperato. Ciò dimostra che vi è ancora un significativo margine di miglioramento nella raccolta e nella valorizzazione di questa risorsa.

Un altro aspetto critico da tener presente è quello del trading dei rottami di alluminio: questi sono una materia prima secondaria di rilievo strategico, ed è evidente l'importanza di regolamentarne opportunamente il trading globale per garantire il loro utilizzo interno senza i rischi, ad esempio, di esportazioni incontrollate che ne riducano la disponibilità per l'industria europea. In tema di trading, è poi sempre vivo e strettamente collegato il più che indispensabile riaggiustamento delle tariffe sul metallo primario, il bene indispensabile di cui produciamo in UE solo meno del 15% di quanto ne serve, che siamo quindi obbligati ad importare da Paesi extra UE. Si tratta chiaramente di una vera e propria tassa sui consumi a danno dei trasformatori di alluminio in UE, costretti ad un extra costo valutato dalla Università LUISS Roma in 20 miliardi di euro in 20 anni.

Prospettive di crescita e sostenibilità per la pressofusione dell'alluminio

Tutto questo nel quadro delle previsioni della crescita futura, che, secondo gli studi dell'International Aluminium Institute, indica un utilizzo globale di metallo leggero nel 2050 di 150 milioni di tonnellate di alluminio grezzo (contro i 100 milioni di tonnellate dello scorso anno), di cui il 55% di alluminio secondario e il 45% di primario, in crescita quindi ovunque, anche in Europa. Questo scenario evidenzia come la sostenibilità della pressofusione dell'alluminio dipenderà sempre più dall'efficacia dei processi di riciclo e dalla capacità di ottimizzare l'uso dell'alluminio riciclato nella pressofusione.

In conclusione, potrà e dovrà ancora aumentare a livello europeo la percentuale di riciclo dei rottami di alluminio, questi dovranno essere opportunamente tenuti sotto controllo dal punto di vista delle normative e del trading internazionale.È bene comunque ricordare che non potranno in alcun modo sostituirsi al metallo primario, indispensabile a coprire la domanda di grezzo in UE.

Resta ancora da risolvere il problema reale degli assurdi extra costi autoinflitti all'intera industria a valle europea del metallo leggero dalla preistorica tariffa sul primario importato; non si potrà continuare a pagare costi aggiuntivi sull'import di un materiale di partenza che non abbiamo e di cui avremo sempre maggiore necessità. Servono finalmente decisioni, tutto questo per proteggere e far sviluppare un sistema industriale che funziona da oltre un secolo e riesce ad essere coraggiosamente un esempio a livello globale, massimizzando i vantaggi del riciclo dell'alluminio per l'intera filiera produttiva.

 

Fonte: A&L Aluminium Alloys Pressure Diecasting Foundry Techniques