italpres ha scelto di avere un proprio laboratorio interno di co-ingegnerizzazione di stampi per pressofusione in alluminio in Italia come sinonimo di garanzia di prontezza nella risoluzione di eventuali problemi che potrebbero riguardare le attrezzature una volta arrivate alla fase di pressofusione.
Il laboratorio interno si configura anche come una strategia produttiva volta ad avere il controllo del processo produttivo. Una scelta che evita dispersione di tempo e incomprensioni e che, al contempo, offre al cliente un interlocutore unico ed affidabile in grado di gestire l’intero procedimento ad un prezzo più competitivo, a parità di tecnologie impiegate.
italpres, fin dalle origine, quindi 70 anni fa, ha dotato il reparto di macchinari d’avanguardia che vengono costantemente aggiornati o sostituiti sulla base delle innovazioni tecnologiche. Il laboratorio per la co-ingegnerizzazione di stampi per pressofusione in alluminio in Italia usufruisce di personale tecnico dedicato altamente specializzato e soggetto a formazione continuativa. Inoltre, sono diverse le attrezzature a disposizione dei tecnici specializzati di italpres, molte delle quali tecnologicamente complesse. Ciò non toglie che l’azienda possa prendere in carico la sola pressofusione di un articolo qualora il cliente disponga già dell’attrezzatura relativa, nonché la disponibilità ad intervenire, ove necessario, su attrezzature di terzi.
Cosa serve per una buona progettazione?
Nella co-ingegnerizzazione di stampi per pressofusione di alluminio in Italia è la prima fase della realizzazione di uno stampo. In questa fase è basilare verificare che non ci siano cavità che possano complicare o impedire l’estrazione del pezzo. In particolare è necessario evitare “sottosquadri” e studiare angoli di sformo, cioè la presenza di pareti completamente verticali, in modo da garantire una certa “conicità” per facilitare l’estrazione dei pezzi fusi.
In fase di progettazione dello stampo è poi necessario valutarne peso, pressione, tempi di raffreddamento e molte altre variabili. E’ sempre bene non vi siano parti dell’oggetto pressofuso molto più grandi di tutte le altre, queste creerebbe problemi di raffreddamento non uniforme del pezzo.